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Una sapiente combinazione di elementi di design rende certamente gli ambienti più belli ed eleganti, ma queste combinazioni devono tenere conto anche della variabile umana, culturale e ambientale per poter fare davvero la differenza.
Un luogo mozzafiato, fatto di materiali pregiati, arredi sofisticati ma al contempo semplici, e luci soffuse e calde. Spazi ampi e vivibili, curati in ogni minimo dettaglio: perché se è vero che l’occhio a vuole la sua parte, è altrettanto vero che a beneficiarne è soprattutto lo spirito.
Una dimensione progettuale che sposta il senso dell’interior design in un territorio sospeso nel tempo che trascende gli elementi della stagionalità, del gender e della contemporaneità intesa come ricerca di omologazione. Si tratta piuttosto di un approccio filosofico del vivere gli spazi che non prevede il vestirsi di un ruolo pre-confezionato, ma uno stile aperto a molteplici interpretazioni.
Un progetto ambizioso e un sogno da realizzare, che poteva diventare realtà soltanto con l’esperienza di chi, ogni giorno, si muove nel mondo del design più elevato, conoscendone ogni sua sfaccettatura.
Definito “visionario illuminato” da Marie Claire Maison Italia e famoso in tutto il mondo, Alvin Grassi è un vero creativo all’avanguardia. Milanese d’adozione ma nato qui, nel cuore della Romagna, Alvin era certamente la persona giusta per realizzare e curare gli spazi dell’Hotel Coast.
La sua esperienza eterogenea, che spazia dal mondo dell’arte e della moda a quello dell’hotellerie di lusso, gli regala la capacità di mixare atmosfere contemporanee con visioni ed emozioni retrò, coniugando la bellezza degli spazi con lo spirito del tempo e con la componente umana.
Alvin Grassi ci ha regalato una reinterpretazione del mid-century in chiave oggettiva ed obiettiva di quella contemporaneità che, spinta dal desiderio di possesso del tutto e del niente, ambisce come mai prima d’ora all’esclusività.
